SAN GIOVANNI IN CONCA

Primi risultati inediti

Shooting
al Castello Sforzesco

di Damiano Spinelli

Per un giorno le star sono stati gli splendidi affreschi di San Giovanni in Conca. Conservati al Museo del Castello Sforzesco, insieme alla monumentale statua di Bernabò Visconti e al sarcofago riccamente decorato della sua consorte, sono stati oggetto di uno shooting scrupoloso e delicato. Una ricognizione fotografica fondamentale per raggiungere parte dell’obiettivo del progetto: ricostruire virtualmente l’aspetto della chiesa a fine Trecento.

Nel corso delle varie fasi di riduzione e demolizione del complesso di San Giovanni in Conca, venne fortunatamente deciso di procedere allo strappo degli affreschi in esso presenti, in modo, almeno, da salvare la memoria delle sue splendide decorazioni.

Le opere, trasferite su tela, confluirono all’interno delle Collezioni Civiche Milanesi, ora Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco, ove ancora si trovano.
Sulle pareti delle prime sale del museo sono esposti gli affreschi che si trovavano nella zona presbiteriale di San Giovanni assieme alla monumentale e iconica statua equestre di Bernabò Visconti e al sarcofago istoriato di Regina della Scala, sua consorte, anch’essi provenienti dalla chiesa scomparsa.

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Al fine di ricostruire virtualmente l’aspetto che la chiesa doveva presentare verso la fine del Trecento, parte dell’obiettivo principale del caso studio Insula Viscontea, era necessario compiere una ricognizione fotografica ad alta risoluzione di tutte le opere provenienti da San Giovanni in Conca.

Un lunedì, giorno di chiusura al pubblico del museo, ci è stato concesso di lavorare indisturbati in questa impressionante cattedrale dell’arte medievale milanese.

È stato incaricato del difficile compito Domenico Ventura, fotografo specializzato nelle riprese di beni culturali. Come in un vero set fotografico sono stati posizionati ombrelli e luci per immortalare le opere, oggetto, per fortuna, in anni recenti, di un attento restauro che ha permesso di restituire gli accesi colori originari.
Parte degli strappi, un tempo presenti sull’arco trionfale della chiesa, non erano però esposti in sala. Nel pomeriggio ci siamo dunque recati nei depositi del museo dove erano da decenni conservati.

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Qui, due addetti alla movimentazione della ditta Arteria si sono occupati del disimballo di due affreschi, protetti da carta velina. Io, in quanto restauratore, mi sono occupato del necessario controllo delle condizioni dei dipinti, che fortunatamente non presentavano danno alcuno, e ho provveduto a compiere una leggera spolveratura con pennellesse morbide e microaspiratore museale. Queste due opere, purtroppo, non erano state oggetto della recente campagna di restauri che aveva interessato invece gli affreschi esposti in sala.

Terminate le operazioni di conservazione e messa in sicurezza è stato allestito il set e il fotografo ha realizzato le riprese anche di queste ultime, raccogliendo così materiale prezioso per la ricostruzione virtuale della chiesa.

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Bibliografia

M. T. Fiorio (a cura di), Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco. Scultura Lapidea, Tomo I, Milano 2012.

M. T. Fiorio (a cura di), Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco. Pinacoteca, Tomo I e II, Milano 1997-1998.

A. Tagliabue, La decorazione trecentesca della chiesa di S. Giovanni in Conca a Milano, 1989, in “Arte cristiana”, N.S. 77, 1989, pp. 211-224.

G. Rosa, Gli affreschi di San Giovanni in Conca, in “Arte lombarda”, X, 1, 1965, pp. 39-48.

 
 
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