SAN GIOVANNI IN CONCA

Primi risultati inediti

Primi indizi
sulla chiesa che fu

di Santina Novelli

“Qualunque sia per essere la sentenza finale intorno alla sorte di cotesto edifizio, mi sia lecito raccomandare sin d’ora che, sulle tracce degli eseguiti studii, ne siano dilingentemente rilevate la pianta e le sezioni”. Questo è quanto scrisse nel 1878 l’architetto Angelo Colla, incaricato di pronunciarsi sul destino di San Giovanni in Conca. Grazie a Colla abbiamo le prime tracce della chiesa che non c’è più: un racconto fatto con disegni tecnici, che potranno essere il punto di partenza per la ri-edificazione (virtuale) di quella che fu la basilica di San Giovanni in Conca.

“Qualunque sia per essere la sentenza finale intorno alla sorte di cotesto edifizio, mi sia lecito raccomandare sin d’ora che, sulle tracce degli eseguiti studii, ne siano dilingentemente rilevate la pianta e le sezioni”.
Questo è quanto scrisse nel 1878 l’architetto piemontese Angelo Colla (1827-1892) in una relazione presentata alla Commissione conservatrice ai monumenti di antichità e belle arti della provincia di Milano, della quale faceva parte, e dalla quale era stato incaricato di “ragionare” su cosa farsene della basilica di San Giovanni in Conca: la chiesa colpevole di trovarsi in posizione inopportuna affinché si potesse realizzare un nuovo tracciato viario.

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Quei disegni furono realizzati e quattro di essi furono pubblicati nello stesso anno nella relazione redatta da Angelo Colla a compimento del suo incarico.

In quella relazione l’architetto scrisse come l’edificio da lui studiato fosse stato edificato a più riprese tra il XIII e il XV secolo e informava di aver realizzato una ricostruzione grafica “nelle forme e proporzioni anteriori alla radicale e deplorevole metamorfosi” subita “dal XVI al XVII secolo”.
Ma le tavole che concorrevano a quella ricostruzione, così come quelle che descrivevano come la chiesa si presentasse nel 1878, non erano state pubblicate a completamento della sua relazione, se non in minima parte.
I disegni pubblicati erano, come segnalato, quattro a fronte delle quattordici tavole enumerate nel suo scritto.

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Eppure, già in quella relazione l’architetto appariva perfettamente consapevole del fatto che la chiesa che un tempo accolse le sepolture dei coniugi Bernabò Visconti e Regina della Scala sarebbe stata destinata a esistere per le generazioni future solo grazie ai suoi rilievi.
In conclusione scrisse infatti che non se la sentiva di “raccomandare l’intera conservazione dell’edifizio”, ma che egli stesso aveva “procurato di provvedere in modo che non solo la storia non ne sia defraudata, ma che anzi, mentre prima si avrebbe avuto sott’occhio un complesso informe e indecifrabile, d’ora innazi mediante i rilievi d’ogni maniera, la ricostruzione grafica ed i resti originarii che si potranno rinvenire, si abbia sott’occhio un più integro complesso di particolari e un concetto d’insieme, di cui gli intelligenti possano senza confronto meglio valersi per i loro studii”.

Che fine ha fatto l’archivio con i disegni di Angelo Colla?

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Egli aveva un cognato architetto originario di Piacenza: Giuseppe Talamoni. Fu lui a ereditarlo, e alla morte del Talamoni, secondo quelle che erano state le sue disposizioni testamentarie, i disegni di Angelo Colla sarebbero andati al Comune di Piacenza. Rimasero nell’archivio comunale fino al 1976, quando furono trasferiti nel fondo mappe, stampe e disegni dell’Archivio di Stato di Piacenza, dove ancora oggi sono visionabili. Tra questi disegni vi sono nove tavole con piante e sezioni che descrivono come la chiesa si presentava nel 1878, come Colla pensava potesse presentarsi nel periodo basso medievale e infine come la si ridusse quando se ne demolì l’intera porzione anteriore, salvandone solo la facciata, per permettere che proprio sul sito che occupava venisse realizzata una nuova strada: la via Carlo Alberto (oggi via Mazzini).

Abbiamo le prime tracce della chiesa che non c’è più: un racconto fatto con disegni tecnici, che potranno essere il punto di partenza per la ri-edificazione (virtuale) della basilica milanese di San Giovanni in Conca.

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Bibliografia

G. D’Amia, I disegni di Angelo Colla a Piacenza, in “Il disegno di architettura”, XXXVII, 2010, pp. 55-60.

A. Colla, Intorno alla Chiesa di S. Giovanni in Conca, in “Rendiconti del Reale Istituto lombardo di scienze e lettere”, s. II, vol. XI, 1878, pp. 269-273, 568-573.

 
 
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